mercoledì 2 maggio 2007

Mamma mia che tristezza! :(

E' incredibile. Non sò cos'altro potrà accadere. Ho solo voglia di gridare al mondo e a tutti quelli che per davvero amano l'amore, la sincerità, riconoscono i valori di una vita che sembra non averne più di assoluti: la vita... e che cos'è? nulla di particolare... puff ti infilo un ombrello in un occhio fino a farti morire.
Il Papa? e chi è?! E giù critiche, discorsi a vanvera fatti chissà poi a quale fine.
Insomma...è già un bel pò di tempo che queste cose accadono, in nome della giustizia e di un mondo migliore. Sono servite? Sì, a peggiorarlo. Perdonatemi se sbaglio.
Anch'io, nel mio piccolo, ne vedo e ne sento di tutti i colori: il padre che fà la madre, la madre che fà il padre; il grande che fà il piccolo, il piccolo che si atteggia da grande. E così via fino ad arrivare a figure che credevo anch'io non potessero piegarsi.
La cattiveria, il potere, i soldi, la furbizia e aggiungi tu quello che vuoi. Com'è possibile andare a votare già sapendo che tutti quelli che gareggeranno sono già caduti o cadranno prima o poi nel vortice della politica che tutti quanti conosciamo. Finora non se ne è salvato uno. Perchè dovrebbe spuntarne uno oggi?
Ed allora via. Andiamo avanti così. Tanto domani oggi è già passato: "da domani si vedrà..." recitava il ritornello di una famosa canzone di casa nostra. Ma prima però diceva anche "che sarà della mia vita, chi lo sà...".
La gara è a chi offende di più: peggio ti comporti e più vieni idolatrato dalla stampa e dalla tv: a quel punto diventi famoso, una "star"... ma di chè???!!! ma come fate giornali e tv a continuare a parlare di "star" riferendovi a chi lo è stato quando ruba, si droga, si uccide, ha atteggiamenti e parole da ... non sò nemmeno come definirle. Vergogna!
Dovreste chiamare "star" chi lavora dalla mattina alla sera per portare avanti la propria famiglia onestamente. A chi cerca di crescere i propri figli insegnadoli l'onestà, la sincerità, l'altruismo.
Queste sono le vere "star": e non chi rovina il talento o dono della natura, chiamatelo come preferite, ricevuto.
Ed il pubblico vittima di se stesso: che vergogna; ad osannare chi resta rinchiuso a non far niente per giornate intere; a guardarlo vivere in una casa, con atteggiamenti spontanei chissà fino a che punto. E se tu pubblico vuoi questo, loro (TV, giornali) te lo danno, anzi te lo fanno pagare bene: se non direttamente (abbonamenti, ecc...), indirettamente (pubblicità...).
E tu pubblico, godi: ma poi hai anche il coraggio di alzare la voce e di arrabbiarti quando nel mondo accadono cose inspiegabili ed impensabili. Vergogna!
Io non mi sarei mai permesso di infilare neanche l'aria negli occhi di una persona che mi stà accanto: tanto meno di criticare davanti a centinaia di migliaia di giovani la figura del Papa.
Ed allora un appello a tutti quelli (se ci sono ancora) che la pensano come me. Sù con la vita ma anche con la voce; ma non solo con la voce ma anche con la testimonianza diretta di quello in cui crediamo.
Un terremoto ha scombussolato l'intero puzzle: molte tesserine sono fuori posto. Speriamo di poter dare una mano a rimetterne a posto per lo meno una.
SB

domenica 14 gennaio 2007

Fu una sera in pizzeria...

...non ricordo dove: però ho la scena e l'immagine qua davanti ai miei occhi. Come se la stessi rivivendo in questo momento. Davanti a me avevo Nicola: era Luglio 2001. Ad un certo punto gli dissi: "Improvvisamente salgo sul palco, davanti a tutti: nel frattempo era iniziata la base di "Più Sù"... "E poi di colpo eccomi qua...".
E fu così la prima scena del nostro "Giocantando": nome nato da una riunione nelle stanze parrocchiali di S.Paolino proprio la sera in cui Lucca festeggia il suo Santo Patrono: lo propose proprio Nico: in effetti quello che volevamo fare era giocare, cantando. Disse proprio così: e fu subito accettato anche dall'altro Stefano che nei giorni precedenti fù da me contattato per proporgli quello che poi sarebbe diventato uno STAFF...eruglio. Nel senso che la parola "staff" riempiva la bocca... forse troppo: ed allora decidemmo di metterci un...diminutivo? mmm, dispregiativo? forse...in senso scherzoso, naturalmente.



Pensatela come vi pare...ma (ri)nacque così il karaoke a Lucca. Io, più timido, sul palco: Nicola (al centro nella foto sopra scattata in occasione del Giocantando sul palco di Piazza Grande il 31/12/01), più estroverso e già animatore nei villaggi turistici, tra il pubblico. Mi dava sicurezza: forse da solo non avrei mai iniziato. E il "Baldetti" (il primo a destra) in regia con la sua esperienza di dj festinomane che ci proponeva non solo le basi ma anche stralci audio presi da film o spettacoli di qualsiasi genere.
Agosto 2001: Cortile degli Svizzeri, naturalmente a Lucca. Nicola era a giro per il mondo. L'esordio allora era affidato a Stefano...al quadrato: ricordo che andò via la corrente e un gruppo di girls ci aiutò suonando le basi di karaoke con la chitarra. In fondo nei mesi precedenti avevamo fatto proprio così: prima seduti sugli scalini della statua in Pza S.Michele: poi su quelli sotto l'orologio sempre nella stessa Piazza: una 3^ volta su quelli del Teatro del Giglio, nell'omonima piazza.
Per fortuna la corrente tornò presto e tutto filò...liscio? Boh! Non sta certo a me dirlo.
Una scenografia semplice ci teneva compagnia: un grande "paravento" grigio con appiccicati su (nel pomeriggio sotto un sole cocente...ricordo ancora le sudate incredibili fatte per fissarceli con delle cimici) i numeri di un numero di cellulare fotocopiati il giorno stesso in fretta e furia al quale il pubblico poteva inviare i commenti sui cantanti, dediche, saluti: il numero era naturalmente il 338 7449094.
Dicidemmo anche di stampare degli inviti che distribuimmo per le vie centrali della città aiutati anche dalle "baldaccine": vedete tutto cliccando qui.
E tutto si realizzò proprio così come deciso quella sera seduti al tavolino della pizzeria. Ricordo il piacere di avere "problemi" di quel tipo: di come tirar giù la scaletta della serata.
Mentre scrivo piano piano i ricordi riaffiorano: uno dietro l'altro.
Così come il forte desiderio che provavo dentro di me in quelle 3 sere in cui facemmo per così dire le "prove generali" di quello che ancora non sapevamo essere il nostro futuro.
In molti si fermavano ad ascoltarci cantare: Nico suonava anche la chitarra. Il desiderio cresceva allora sempre di più facendomi sognare un palco, posizionato agli angoli di quelle piazze, che avesse potuto raccogliere e convolgere tutti i boys and girls che continuavano a fare i giri dell'isolato proprio per passare la serata. Il desiderio si accese ancora di più insieme a 2 accendini di 2 persone che ci stavano ascoltando dalle finestre della propria casa proprio lì, davanti a noi e che sottolineavano la dolcezza del brano che in quel momento stavamo suonando e cantando. Ad un certo punto una coppia si fermò davanti a noi per ascoltarci e finita la canzone ci fece quello che poi fu il primo "disco richiesta live".

Che bello.
Questo fu l'inizio. Nostalgia di quei momenti?! Sì! Tanta.
SB

venerdì 12 gennaio 2007

Sono arrivato home da pochi minuti.

Due belle sorprese mi stavano aspettando.
La prima. Due bellissimi commenti qui sul diario virtuale: mi fanno pensare quanto è bello sapere che solo mettendo insieme alcune parole, cercando magari anche di dargli un senso compiuto, si riesce anche a dare forza e coraggio agli altri perchè riescano ad esprimere anche il loro pensiero. Ed allora mi viene in mente quanto il mondo potrebbe migliorare se sui miliardi di pagine dei giornali che ogni giorno vengono scritte e lette, qualcuno iniziasse a "predicare" qualcosa di bello, qualcosa di umanamente valido: e si smettesse di sbattere in copertina che il sig.X e la sig.Y hanno girato un film porno: poi ci lamentiamo perchè all'edicola c'è la fila per comprarlo.
Se invece fosse il silenzio a prevalere, forse anche 1 sola persona in meno lo verrebbe a sapere: forse non si scatenerebbe quell'umano e ridicolo senso di imitazione che ci farebbe sentire inferiori qualora non facessimo le pecore. E la fila "rende": il film incassa e allora dai...facciamone un altro.

La seconda. La vedete qui sotto: è mamma che mi dice: "guarda cosa ho trovato..."


Adesso te lo dico dal cuore: cliccaci sopra per ingrandirla.
Guarda la prima foto in basso a destra: c'è la data: 1977 - 1978.
Avevo 12 anni: ecco quali erano le mie "ambizioni": ecco che cosa ci "frullava" per la mente: essere soci del club di Topolino: o di quello delle Giovani Marmotte: o di tutti e due; ancora meglio.
Quali sono le "ambizioni" oggi a 30 anni di distanza? Rispondetevi da soli. Basta guardarsi in giro. Cosa pensa, fà e aspira un dodicenne oggi? Se hai questa età scrivimelo nei commenti quà sotto: mi servirà a capirti meglio.
E poi i disegni: Beetle Baley ed il Generale Calzetta: mi divertivo a copiare: e mi veniva bene. Quanti ne ho fatti;...tantissimi.
Ma il mondo è andato avanti. Avanti? Cioè? Il non provare fatica ed avere un bel pò di pazienza per disegnare, cancellare, rifare, colorare e perfezionare forse è un sintomo di essere andati avanti?! Siii?! Il vantaggio? E' che il diegno viene fatto più velocemente, con meno sforzo, forse nessuno: abbiamo così risparmiato del tempo. Per?
Eppure mi sembra che tanto più tempo riusciamo a risparmiare grazie alla tecnologia, tanto meno tempo diciamo di avere a disposizione: ma com'è possibile tutto ciò?!
Non mi torna. Sbaglio?
Ed allora anche la mancanza di provare un piccolo sacrificio per terminare "a mano" un disegno copiato da un fumetto qualsiasi, probabilmente era importante. Probabilmente ci dava quel senso della misura che serviva a valutare e a distinguere il bello dal brutto.
Il disegno oggi l'avrei forse scannerizzato, o forse fotografato in modo digitale: poi stampato e in nemmeno 5 minuti mi sarei trovato in mano la copia esatta di quello che volevo. Per?
Buon weekend a tutti!
SB

Me le tengo strette...per ora.

Parlo di queste meravigliose e-cards che mi inviate. Probabilmente è questa la mia "ricompensa"...ci riflettevo in questi giorni ma a dir la verità è da anni. Niente di materiale: nemmeno la cartolina. Ho scritto nel titolo "...per ora" visto e considerato che pochissimi conoscono l'esistenza di questo piccolo blog.


E' una grande responsabilità che mi mettete addosso e io vi ringrazio per questo: finora è servita a cercare di non farmi fare passi falsi, a cercare di mantenere sempre la "retta via": alcuni sanno quanto mi sia costata sia in termini lavorativi che di "hobby" (e in quest'ultimo termine, purtroppo, devo considerarci la radio e il karaoke).
Ma il tempo scorre e le cose passano: quello che ci ritroviamo tra le mani è prodotto da quanto abbiamo seminato e da come lo abbiamo coltivato: ne più ne meno.
Questa cartolina recita così (cliccaci sopra per ingrandirla):

"Ci sono valori che vanno al di là di tutto, affetti per cui vale la pena lottare, persone pulite, genuine che non vanno colpite, persone che vanno protette e per cui si può e a volte si deve saper rinunciare anche a qualcosa. Sono tesori preziosi. Ne esistono poche di persone così, davvero poche, e quando si ha la fortuna di incontrarle qualcuna bisogna sapersela tenere stretta, forte forte..."

La mittente è una Musiclandiana ex "spettacantante" anche nei miei spettacoli di karaoke ("spetta" sta per spettatrice, anche se ti meriteresti spettacolare ;)): è stata spedita da qualche km un pò più su di dove sono io adesso: qualche km ma gente meravigliosa.
Ti rispondo citando parte del testo di "Old and Wise", una canzone di Alan Parsons:

"...and someday, in the mist of time, if they ask you if you knew me, remember that you were a friend of mine."

Colgo l'occasione per girarla a ciascuno di voi. Credo lo meritiate. Grazie.
SB

giovedì 11 gennaio 2007

Mah!

Lo utilizzo quasi sempre per scherzo...in trasmissione, nei jingles. Oggi mi và di dirlo con senso di ribrezzo, schifo, paura, angoscia, dispiacere e tanto altro. Di come viviamo oggi. Delle persone che ci circondano. Di chi si fà forza usandola, di chi crede che vince chi urla di più, che la vittoria sta in mano a chi è più furbo. Io sono tranquillo. A me non è successo nulla. Ma succedono tante cose nel mondo che magari ci vengono raccontate solo per "far gente" ed alzare l'audience della serata. Ma poi son tutti discorsi, tutte chiacchiere. In concreto c'è qualcuno che fà qualcosa perchè quello che è successo anche in those last days, non si ripeta più?
Non sta a me dirlo: io posso fare il mio esame di coscenza e capire quello che oggi ho fatto, seminato o distrutto: quello che hai fatto tu devi confessarlo davanti a te stesso. Ma non paragonandolo al "Vangelo secondo te": altrimenti troveresti una scusa per tutto.
Ma come si fà a restare indifferenti davanti a cose che ci accadono e che hanno una ferocia più grande di quella degli animali più cattivi e aggressivi. Come si fà?
E la reazione? io posso parlare della mia...se lo fai anche tu, allora abbiamo già fatto un passo avanti perchè anche tu ci hai pensato.
Lo scrivo qui...non sull'altro blog o sul sito: questi 2 ultimi sono più pubblicizzati. Ho paura di essere giudicato come uno che vuole insegnare agli altri: credo che ognuno di noi abbia qualcosa da insegnare agli altri...ma sono gli altri che non te lo permettono, o forse siamo noi che non ne siamo poi così profondamente convinti.
Iniziamo tutti a reagire senza aver paura di dimostrare il bene che ci vogliamo: ma come si fà ad aver paura del bene e giocare in modo disinvolto con il male? Io cercherò anche oggi di metterci la mia briciolina: cerca di farlo anche tu, ok?
SB

sabato 30 dicembre 2006

Ancora una volta...

...siamo arrivati quasi alla fine dell'anno. Mi tornavano in mente tanti "ultimi" passati in modi, luoghi, tempi e persone diverse. Dalle prime festine in parrocchia suonando gli EUROPE con "The final countdown" (era il dicembre 1985) ai 4 anni vissuti sopra ad un palco nella piazza più Grande di Lucca. Persone diverse: sensazioni diverse. Vite diverse: tutto diverso. Come diverso sarà anche questo 31. Per la seconda volta in radio: stavolta da solo. Almeno all'inizio; ma ci sono buone, tante, probabilità che alle 2am, quando darò la b'notte, lo sarò ancora. Fisicamente solo: lì in quel momento. Ma "dalla parte di là", se tutto andrà come lo scorso anno, ci sarete voi: con i vostri sorrisi, le vostre gioie, speranze, tristezze, sogni...e quant'altro. Quindi non sarò solo. Ed anche se il telefono non squillerà e le bustine degli sms non lampeggeranno sui cellulari, cercherò di ricordarmi che non sono solo. Ed allora basterà il messaggio di uno di voi, che mi farà capire che l'aver scelto di trasmettere ininterrottamente per 6 ore, non è stata una scelta sbagliata. Chissà quanti di voi vivranno questo momento con altrettante sensazioni diverse, una dall'altra: altrettanti spiriti, uno diverso dall'altro: altrettanti stati d'animo. Uno diverso dall'altro. Ed allora se tutto il mondo si occupa di quelli che, più o meno convinti, si ritengono allegri e felici, ci voleva qualcuno che offrisse, anche a chi si sente solo, un momento come quello che invece gli "altri" hanno continuamente a disposizione. E, forse, anch'io sarò tra questi ultimi.
Poi se ci pensiamo bene, stiamo parlando di una "brancata" di ore: che passeranno più o meno velocemente, facendo poi ritornare tutti quanti con i piedi per terra: qualcuno cascherà bene; qualcun'altro si farà del male. Speriamo di no.
Quello che in tutti questi anni sono riuscito a capire è stata la differenza tra un "investimento" a breve ed uno a lungo termine: tra avere sensazioni forti in poco tempo ed averne altre meno forti ma costanti e durature nel tempo. De gustibus...
Domanisera a quest'ora (23.26) sarò contento o amareggiato della scelta fatta.
SB

venerdì 29 dicembre 2006

...3...2...1 ... e poi?

Attenzione. Non voglio scrivere "paternali"; nemmeno rovinare la festa a qualcuno. Anzi, semplicemente descrivere quanto sono contento di sapere che in tantissimi si divertiranno: se poi però aggiungo che sarebbe bene cercare che questo divertimento non fosse fine a se stesso, sicuramente qualcuno mi darà del "vecchio", di quello che cerca di rovinare la festa... No. Semplicemente vorrei che poi tutto questo divertimento si trasformasse dal giorno dopo in un migliore rapporto con gli altri, in un maggior rispetto nei confronti del prossimo: nel capire che alla fine non paga il cercare di essere più "furbi" (in tutti i sensi) degli altri. Vorrei che ciascuno di noi pensasse a far star bene la persona che si trova difronte, accanto. Insomma: non è poi un lavoro così faticoso, no?! Dico una persona. Quella che in quel momento ci stà vicino. La garanzia di non "rimetterci" nulla si concretizza nel sapere che questo desiderio espresso poche righe più sù, vale per tutti: per te ma anche per me.
Poi c'è chi tira fuori il solito discorso: "ah! come odio il divertimento forzato": se è divertimento lo hai scelto tu; se è divertimento tu hai scelto di fare una cosa che ti rilassa e ti fà star bene: che vuol dire forzato? Credo sia un termine da non usare: solo per rispetto a chi la "forza" l'ha subìta anche ad esempio agli inizi del secolo scorso. "Probabilmente" avre preferito quest'altro tipo di "forzature": o no?
SB